L’ARCHITETTURA DAL QUARTIERE COPPEDÈ ALLA MOSCHEA

DALLA  MOSCHEA AL QUARTIERE COPPEDÈ

Il giorno 8 febbraio le classi 5A CAT e 4A CAT, accompagnate dalla Professoressa A. Fratticci e dalla Professoressa G. Greco, hanno visitato la Moschea di Roma e il quartiere Coppedè.

La giornata è iniziata con la visita alla Grande Moschea di Roma, sede del Centro islamico culturale d’Italia, e moschea più grande d’Italia. Fu voluta dal re Faysal dell’Arabia Saudita e venne realizzata dall’architetto Paolo Portoghesi nel 1984.

Per quanto riguarda l’architettura della moschea, ci ha colpito molto la bellezza dei 32 pilastri polistili, realizzati in calcestruzzo armato, che si raccordano alle cupole voltate con elementi intrecciati. Questi pilastri continuano anche all’esterno creando un bellissimo porticato. L’importanza della luce, simbolo di spiritualità ed indeterminatezza, è messa in risalto dalla presenza di finestre poste nelle cupole, e da luci artificiali che creano, grazie anche ai pilastri, bellissimi giochi chiaroscurali.

Successivamente abbiamo visitato il quartiere Coppedè, che prende il nome dall’architetto Gino Coppedè; non si tratta di un vero e proprio quartiere, ma di un complesso di edifici composto da 17 villini e 26 palazzine che si sviluppano intorno a Piazza Mincio, dove sorge la fontana delle rane.

Da Piazza Mincio abbiamo potuto osservare i Villini delle Fate, i Palazzi degli Ambasciatori e il Palazzo del Ragno.

Questo quartiere fu progettato e realizzato, tra il 1915 e il 1927, e nacque per ospitare delle ambasciate e per l’alta borghesia.

La sua atmosfera fiabesca, grazie alla presenza di vari stili tra cui Liberty, Art Decò, Gotico e stile medievale, è ciò che ci ha affascinato maggiormente.

 

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