
CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEL 16 OTTOBRE 1943
CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEL 16 OTTOBRE 1943
“La nostra voce e quella dei nostri figli, devono servire a non dimenticare”.
Così scriveva Elisa Springer, sopravvissuta e testimone dell’Olocausto. La memoria è ciò che serve a non accettare rinnovate stragi. A questo fine alcuni alunni delle classi 5ALL e 5BLL, accompagnati dalla prof.ssa Montano, si sono recati presso la Sala della Protomoteca del Comune di Roma, per assistere alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario del 16 ottobre 1943, ossia la più grande operazione antiebraica avvenuta sul suolo italiano, quando circa 1025 Ebrei di Roma furono deportati al campo di sterminio e lavoro Auschwitz-Birkenau, per la sola “colpa” di essere nati ebrei. A tornare furono solamente in sedici, ad oggi purtroppo tutti scomparsi; perciò, portavoce delle testimonianze sono stati i loro parenti e coloro che, all’epoca bambini, sono riusciti a scampare al rastrellamento. In questa occasione, abbiamo avuto infatti la fortuna di ascoltare ancora la testimonianza di Emanuele Di Porto, il bimbo di 7 anni che quel giorno fu messo in salvo prima dalla madre, che lo fece scendere dal camion dei nazisti, e poi da un tram, che lo “ospitò” per ben due giorni. Tutti noi ragazzi abbiamo ricevuto in dono la Graphic Novel di questa storia: “16 OTTOBRE 1943. Storia di Emanuele Di Porto che sfuggì al razzismo”.
L’incontro, organizzato dal responsabile del Dipartimento Didattico della Fondazione Museo della Shoah, dott. Marco Caviglia, ha ripercorso le tappe fondamentali della deportazione grazie a forti testimonianze e utili approfondimenti realizzati da studenti di altre scuole presenti all’incontro. Ha aperto i lavori della commemorazione il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri. Questa esperienza ci ha aiutato a comprendere ciò che è avvenuto veramente il 16 ottobre 1943 e quanto questo giorno abbia segnato la storia di un Paese, di una città e soprattutto di un popolo. Attraverso questo incontro ci è stato dato l’incarico di tenere viva e di diffondere la memoria, affinché ciò che è successo in passato non si verifichi nuovamente.
Elisa Brunetti, Edoardo Cristofanelli, classe 5 BLL
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