ALLA SCOPERTA DEI PIU’ ANTICHI MUSEI PUBBLICI AL MONDO – 2 Aprile 2025

L'IIS Pirelli in visita ai Musei Capitolini.

Nel mese di aprile la nostra classe, la III B LL, ha avuto la fortuna di visitare, guidati dalla nostra docente di storia dell’arte, i Musei Capitolini, uno dei luoghi più simbolici e affascinanti di Roma. Aperto al pubblico nel 1734, questo complesso è considerato il primo museo pubblico della storia

I musei si trovano sulla celebre Piazza del Campidoglio, ridisegnata da Michelangelo Buonarroti nel XVI secolo. Michelangelo morì nel 1564, ma il suo progetto fu portato a termine nei decenni successivi. 

La statua equestre dell’imperatore Marco Aurelio che oggi vediamo al centro della piazza è una copia, mentre l’originale in bronzo dorato è conservata all’interno del museo, restaurata dopo un lungo intervento, durato nove anni.

La statua colpisce per grandezza e realismo: Marco Aurelio è raffigurato senza corazza, simbolo della vittoria già ottenuta, con la mano destra alzata in segno di comando. Si tratta dell’unica statua equestre imperiale sopravvissuta dall’antichità, poiché nel Medioevo molte furono distrutte dai cristiani per cancellare le tracce del passato pagano. Quella di Marco Aurelio fu risparmiata probabilmente perché scambiata per una statua di Costantino, imperatore cristiano.

Uno dei nuclei principali del museo è il Palazzo dei Conservatori, così chiamato perché ospitava i “conservatori”, tre magistrati che affiancavano il senatore nella gestione della città. Qui si respira un forte senso di identità romana: le sale vennero affrescate con scene tratte dalla storia di Roma, soprattutto dai racconti di Tito Livio.

Tra gli artisti che vi lavorarono c’è Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, che terminò il ciclo pittorico nel 1639. Le sale ci raccontano episodi celebri come:

Il ratto delle Sabine, La lupa che allatta Romolo e Remo, Il tempio della dea Vesta, dove le vestali, sacerdotesse scelte da famiglie nobili, custodivano il fuoco sacro della città; Il duello tra Orazi e Curiazi, La leggendaria impresa di Muzio Scevola, e La cacciata da Roma di Tarquinio il Superbo. In una scena l’unico volto riconoscibile è proprio quello del Cavalier d’Arpino, un autoritratto con baffi e vesti verdi.

Tra le opere più affascinanti che abbiamo visto c’è sicuramente la Medusa scolpita da Bernini. Il celebre artista barocco rappresenta la creatura mitologica nel momento della sua trasformazione: lo sguardo spaventato, la bocca socchiusa e i serpenti fra i capelli ci mostrano il passaggio da fanciulla a mostro, una punizione voluta da Atena per ragioni varie, a seconda delle versioni del mito.

Un’altra opera importante è la Lupa Capitolina, in bronzo, simbolo iconico di Roma. I gemelli Romolo e Remo furono aggiunti solo nel Cinquecento. La lupa, a lungo ritenuta etrusca, dovrebbe in realtà risalire, secondo recenti studi, al Medioevo, poiché non compare in nessuna fonte antica precedente al X secolo.

Molto suggestiva è anche la galleria lapidaria, dove sono conservate epigrafi e lapidi provenienti dalle vie consolari romane, come la via Appia. Durante il restauro del soffitto nel 2006, è stata realizzata una volta celeste dove al posto delle stelle ci sono lettere, a simboleggiare che gli studiosi si orientano nel sapere come i marinai con le costellazioni.

Tra le statue, colpiscono:

Ercole bambino, che ha già compiuto le sue dodici fatiche, Ercole vincitore, a figura intera e muscolosa, Venere, ritratta mentre si bagna o si asciuga, con un gesto pudico, Il Galata morente, con una ferita mortale al costato, corpo realistico e volto non idealizzato: un capolavoro di pathos. La statua, ritrovata nella villa Ludovisi, ha un braccio ricostruito erroneamente, come accadeva nei mercati antiquari.

 

La visita ai Musei Capitolini non è stata solo una lezione di arte e storia, ma un vero e proprio viaggio dentro la memoria di Roma. Ogni statua, affresco o iscrizione racconta un frammento di passato, tra verità, mito e leggenda. Così abbiamo apprezzato ancora di più l’importanza della conservazione del patrimonio artistico e culturale che ci circonda. 

Elena Paduano per la classe III B LL